Il cerimoniale della stampa, un’altra oretta di lavoro, programmo la sveglia, finisco la valigia, riduco al minimo le cose da portare e se penso che domani sarò in un’altra città da scoprire perfino il piede fa un po’ meno male (e il cuore proprio vola).
Viaggiare è liberarsi, creare, rinascere, ripensarsi, amare.
L’aeroporto di verona è uno sputo. Ci trovi un’edicola, un negozio di mutande e reggiseni, una boutuque di roba femminile chiamata camomilla, un bar e un distributore automatico di oggetti elettronici. Cerco un posto, lo vedo e mentre vado al bagno me lo fregano di brutto. Continua a leggere
Giorno di partenza tra il timore di perdere bus e voli, un po’ di nostalgia e la voglia di tornare a casa dopo aver fatto tutto per allontanarsene. Ieri l’iphone mi ha tradito. Continua a leggere
L’aria come sempre è sottile e una sottile foschia cancella dai nostri occhi la visione di tutto ciò che c’è intorno. Continua a leggere
il viaggio è la cartolina della mia vita. Sbaglio sempre l’uscita giusta nelle autostrade, arrivo sempre nel negozio quando la mia taglia di scarpe è appena stata ultimata, mi si scarica sul più bello l’iphone (magari quando voglio fare una belle foto) e scelgo sempre il percorso più lungo per arrivare a destinazione. Oppure porto nel bagaglio più di quanto mi serva per timore che non basti per la mia permanenza. Continua a leggere
PARTICOLARI INUTILI 